User Tools

Site Tools


ilprogetto:carta_etica_anno_0

Gruppo di lavoro beFair - Carta etica

  • Elaborata da: Luca Ferroni
  • Stato: 0.9 - aperta a commenti
  • Revisioni:
    • 2013-02-09 Luca Ferroni - tolti revisori possibili, man mano che arriveranno, se arriveranno li raccoglieremo. Spostati ulteriori approfondimenti in una pagina separata
    • 2013-02-03 Luca Ferroni - rimodulato come “proposta di gruppo”
    • 2013-01-31 Luca Ferroni
    • 2013-01-28 Luca Ferroni
    • 2013-01-27 Luca Ferroni
    • 2013-01-26 Luca Ferroni
    • 2013-01-25 Luca Ferroni
    • 2012-12-14 Luca Ferroni

Premessa

Se oggi siamo qui a scrivere una carta etica come gruppo beFair, che attualmente ruota intorno alla ditta individuale Luca Ferroni, è perché negli anni abbiamo chiesto adesione in tanti modi, e abbiamo capito che non si coglie il valore di un'adesione se prima non è chi richiede ad esprimere chiaramente il proprio impegno.

In questa breve premessa ci teniamo a sottolineare la soggettività dei proponenti poiché è necessario riconoscersi nei percorsi collettivi e trovare un equilibrio che rispetti entrambi gli attori: l'io e il noi, il soggetto e la collettività.

Semplificando, la collettività può essere intesa come “la rete minima” costituita 3 elementi: 2 soggetti + 1 linguaggio condiviso. In questo caso:

  • il soggetto proponente: il gruppo di lavoro della ditta individuale Luca Ferroni;
  • l'insieme dei soggetti riceventi: tutti i soggetti che aderiranno a questa carta etica;
  • un linguaggio condiviso: il presente documento modellato sullo schema della Carta per la Rete Italiana di Economia Solidale (marzo 2007);

Introduzione

I promotori

L'impostazione della presente ditta individuale verso la realizzazione di:

  • un nodo di rete territoriale denominato Centro per il Software Libero ed il nuovo sviluppo del territorio;
  • un nodo di rete globale di riferimento denominato EcoSol Consortium (ESC);
  • una struttura cooperativa denominata beFair;

e che trovano una rispondenza in un processo culturale,artistico e musicale,

sono stati ideati e promossi inizialmente da Luca Ferroni e condivisi nel tempo con vari sostenitori, che sono stati chiamati alla revisione e condivisione alla proposta di questa carta.

La promozione di questa carta è estesa al gruppo di lavoro beFair, i cui partecipanti sono leggibili in calce.

Lo scopo del nodo territoriale è di facilitare la realizzazione del Distretto di Economia Solidale nella zona del fabrianese.

Lo scopo del consorzio globale EcoSol Consortium è di avere un luogo di riferimento per le linee guida già in gran parte elaborate dalle reti di economia solidale negli anni, traducendole, rifininendole e riorganizzandole.

Lo scopo della struttura cooperativa che ci si propone di creare è di sviluppare in modo equilibrato in un territorio gli assi di formazione culturale, messa in rete, e attuazione professionale delle soluzioni.

Per ulteriori approfondimenti sui promotori, v. appendice

Il contesto

Il contesto dell' azione territoriale è il territorio fabrianese. Questo territorio è stato defraudato della propria identità produttiva e trasformato in un centro manifatturiero industriale ad alta intensità di manodopera. Le economie dei flussi attirate da profitti ben presto hanno lasciato che il territorio deprimesse giungendo alla chiusura degli stabilimenti. Attualmente 1 persona su 3 è senza lavoro.

L'azione consiste nel dimostrare che è possibile oggi alleviare la crisi economica locale tramite l'economia delle relazioni.

Questa carta etica è da considerarsi rivolta a tutte le realtà che già operano, che si “sentono” parte, o che comunque intendono agire ispirandosi ai valori e ai princìpi dell'economia solidale.

Per ulteriori approfondimenti sul contesto, v. appendice

Le motivazioni

L'intento di questa carta etica è innanzitutto di esplicitare l'identità economica alla collettività ed avviare il meccanismo di firma dei patti di solidarietà che possono dare vita al Distretto di Economia Solidale (DES) fabrianese, stimolando anche la concessione della fiducia per le fasi iniziali.

Questa carta etica è la definizione dell'impegno del gruppo di lavoro beFair per il territorio e allo stesso tempo il modo per chiedere adesione esplicita al percorso secondo i criteri esposti di seguito.

L'obiettivo principale è di continuare a DARE al territorio, come testimoniato in questi anni di attività dai partecipanti, bilanciando pragmaticità e risultati con pensieri e condivisioni.

Si intende dare la giusta visibilità ad un percorso che si prospetta virtuoso perché “sentito”, necessario e desiderato, dai soggetti che ne fanno parte.

Per ulteriori approfondimenti sulle motivazioni, v. appendice

La strategia delle reti

Gli anni di attivismo nelle reti del software libero, e nelle reti di economia etica e solidale, uniti all'esperienza professionale nel campo delle reti telematiche, consentono ai promotori dell'iniziativa, di coinvolgere team specializzati, riprodurre esperienze virtuose e implementare soluzioni in breve tempo.

La strategia delle reti può essre applicata con semplicità quando c'è la solidarietà che porta con sé la conoscenza diretta, e con essa, i valori di fiducia e rispetto reciproco.

Una dimostrazione dell'efficacia della strategia delle reti la si può trovare in Internet in cui i nodi sono programmi e le relazioni sono i cosiddetti protocolli di rete. Linguaggi che i programmi usano per scambiarsi informazioni. È nostra opinione che si possano individuare varie pratiche virtuose di Internet, adattabili al comportamento tra le persone e trarre giovamento nell'attuazione dell'economia solidale che portiamo avanti giorno dopo giorno.

Per ulteriori approfondimenti sulla strategia delle reti, v. appendice

Tre principi e un impegno

Ogni partecipante si impegna a “fare del proprio meglio per compiere il proprio dovere verso la ricerca di un equiliprio per la collettività e il proprio territorio”.

A nostro avviso infatti, NON è possibile impegnarsi a fare tutto nel modo giusto, poiché diverso è il metro di giudizio del “giusto” da parte di ciascuno, e poiché errare è umano. Tuttavia riteniamo fattibile impegnarsi a spiegare ad un insieme di persone, le motivazioni delle determinate scelte in determinati momenti.

Pertanto il gruppo beFair, si rende disponibile alla verifica costante, rispondendo ad uno più soggetti collettivi rappresentativi e identificati come comitato etico, che per i primi 3 anni si propone sia costituito in questo modo:

  • per le dinamiche relative al Software Libero: dai soci attivi (mailing-list “cd”) del PDP Free Software User Group (PDP FSUG) e dai soci attivi (mailing-list “progetti”) dell'Associazione Italiana per il Software Libero (AsSoLi);
  • per le dinamiche più generali dell'economia solidale: dal consiglio (mailing-list consiglio) della Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche (REES Marche);

Il gruppo beFair intende verificare l'attività il comitato etico, ogni 6 mesi o comunque ogni volta che:

  • sia richiesto da uno dei soggetti collettivi partecipanti;
  • o sia richiesto da almeno 3 persone di uno dei soggetti collettivi stessi;
  • o sia richiesto anche da altri tramite piattaforma web in cui il gruppo di lavoro potrà rispondere a beneficio della collettività in modo trasparente e giudicabile da tutti;

La possibilità di una delle associazioni del comitato etico è di imporre unilateralmente azioni in corrispondenza della condotta del gruppo. Al gruppo beFair rimane l'opzione di chiedere 6 mesi di tempo per dimostrare le ragioni delle scelte intraprese.

Anche per la valutazione di aspetti non condivisi dal tavolo dei partecipanti al percorso (tavolo territoriale del DES), ci si rimette al giudizio esterno del comitato etico.

Cooperazione e reciprocità

Sotto il punto di vista della cooperazione e della reciprocità per favorire il percorso sperimentale territoriale (DES) e il percorso informativo globale (ESC), i punti su cui ci si impegna sono:

  • sensibilizzazione alla creazione di una struttura cooperativa che possa essere versatile, equilibrata e democratica per sostenere i processi di rete avviati nel territorio. Questo avverrà man mano che l'esperienza si consoliderà e i partecipanti al percorso avranno la necessità di tale struttura condividendone e avendone sperimentato i principi fondanti di un DES;
  • trasparenza: questo obiettivo attraverso la costituzione di tavoli condivisi, canali di comunicazione, e siti di riferimento, per i principali progetti. I tavoli saranno costanti nel tempo e daranno evidenza di progressi, difficoltà, risultati raggiunti e prospettive future;
  • predisposizione al cambiamento ed evoluzione continua: i partecipanti al percorso devono farlo in modo elastico. Ogni seme gettato nel territorio si trasforma continuamente fino a scomparire diventando pianta che poi si riproduce attraverso altri semi. È nostro compito emulare la natura in questi comportamenti. Per questo la ditta individuale Luca Ferroni deve puntare a non essere indispensabile;
  • bilanciamento di ogni ruolo: data la predisposizione al cambiamento, ogni ruolo deve poter essere intercambiabile facilmente. Questo obiettivo può essere raggiunto facendo in modo che sia una piccola rete di persone (2 sono sufficienti) a seguire ogni attività;
  • occupazione giovanile:in ogni aspetto sono i giovani ad essere valorizzati rispetto ai meno giovani. Ai giovani deve essere data la possibilità di studiare, sperimentare, agire e sbagliare. I meno giovani, che si considerano, over 45, dovrebbero prevalentemente fungere da consulenti o da “aiutanti riparatori” degli errori che i giovani commettono per mancanza di esperienza;
  • fondo comune solidale: disporre di un fondo comune cui i soci della cooperativa, o i soggetti del distretto possano avere accesso dietro una richiesta valutata dai tavoli preposti secondo criteri condivisi;
  • sostegno alle associazioni: si devono poter effettuare donazioni seppur minime alle associazioni ritenute necessarie per il mantenimento dei criteri, in quanto ogni cosa necessaria deve poter essere pagata;
  • bilanciamento tra:
    • pensiero, sentimento, volontà
    • datore lavoro, criteri condivisi, lavoratore
    • associazionismo, lavoro, economia
    • seme, terreno, pianta
  • evitare di crescere troppo poiché ogni sistema centralizzato diventa potenzialmente dannoso per se stesso e gli altri;
  • retribuzione equa e possibilità di accesso al fondo suddetto su esigenza manifestata;
  • criteri e linee guida di riferimento: sulla base di quanto sviluppato dall'Economia Solidale negli anni si riportano ed evolvono le linee guida nei nuovi percorsi;

Valorizzazione del territorio

Sotto l'aspetto della valorizzazione del territorio fabrianese vessato dalla crisi ci si propone:

  • condivisione: di valori ed esigenze;
  • analisi e valorizzazione della produzione locale rispondente ai criteri dell'economia solidale;
  • presa di coscienza del territorio: sulla base dei patti di solidarietà siglati tra i soggetti appartenenti al Distretto di Economia Solidale, attraverso la formazione di tavoli settoriali;
  • implementazione di strumenti per il territorio: strumenti, in particolar modo informatici che rendano il territorio autonomo. Ad esempio sotto il punto di vista dell'acquisto solidale in forma aggregata dai produttori locali, o per una banca del tempo che offra un controllo di gestione per le richieste di assistenza sociale, o offra strumenti per interazione diretta con i politici;
  • formazione: offra la possibilità alle aziende di formarsi e praticare l'economia solidale;
  • valorizzazione dei cervelli fuori sede in Italia o all'estero, che sono comunque collegati al territorio e possono portare conoscenze e strumenti;
  • realizzazione il nodo territoriale: centro per il software libero e per il nuovo sviluppo del territorio attraverso il quale si può ottenere il bilanciamento tra cultura, messa in rete e attuazione. Un punto di riferimento per facilitare la crescita del territorio
  • sostegno progetti territoriali: richiesta di fondi trattati nel punto “cooperazione e reciprocità” o supporto alla progettazione per avviare nuovi progetti territoriali;

L'obiettivo qui chiaramente esplicitato è la completa autonomia territoriale. Il territorio deve avere consapevolezza di sé e andare avanti con le proprie risorse, consapevole di essere anche in federazione con altri territori e dare vita ad un ricco interscambio di risorse o strumenti che mancano.

Sostenibilità ecologica

  • il rispetto dell'ambiente è una priorità del percorso;
  • nelle attività culturali si prevederanno corsi appoisiti per il rispetto dell'ambiente e il riuso di materiale;
  • Grazie al software libero, nei laboratori si realizzerà anche il riuso di computer considerati obsoleti;
  • il software libero aiuta l'ecologia della conoscenza: ciò vuol dire trovare in modo più rapido soluzioni per vari generi di problemi anche di tipo ambientale;

In ogni caso tutto il processo valorizza attività ad impatto ecologico basso o 0, oltre che ovviamente attività di ricondizionamento ecologico che favoriscano una ricrescita della natura.

Tempi previsti

I tempi sono ipotizzati in 9 anni: eventi culturali ed esperienziali potranno ridurne o ampliarne la durata. Tutto il lavoro è impostato sulla predisposizione al cambiamento quindi non ci preoccuperemo se riusciremo in breve tempo a raggiungere dei risultati, oppure se i lavori rallenteranno. Ci preoccuperemo se faremo tanti passi in direzioni diverse perdendo consapevolezza di ciò che ci interessa e della lucidità nella verifica. L'ipotesi è di 9 anni perché:

  • I primi 3 anni servono per l'avvio del progetto, la fondazione del patto territoriale, il tavolo del Distretto di Economia Solidale,
  • I secondi 3 anni servono per poter consolidare l'identità e la consapevolezza di sé del tavolo, nonché il metodo decisionale;
  • Gli altri 3 servono per l'autonomia del territorio e il trasferimento di conoscenza agli in altri tavoli, all'avvio di altre esperienze in altri territori.

Proposte

  • Alla REES Marche, PDP FSUG, lista “progetti” di AsSoLi di condividere questa proposta e assumere il ruolo di comitato etico del progetto;
  • Ai soggetti che abbiamo incrociato nel nostro cammino, che si sentano di concederci la loro fiducia e solidarietà per il proseguimento dei prossimi 3 anni di cammino;
  • Ai soggetti che non se la sentono di concederci la fiducia in questo momento, di accettare che possiamo andare avanti in questo percorso senza di loro;

Ringraziamenti

Preferiamo ringraziare i fatti invece che le persone, perché non si può giudicare mai una persona, né in positivo, né in negativo, dato che essa stessa è viva, ed è quindi il derivato di un complesso percorso culturale ed esperienzale che la rende unica in ogni istante.

Tuttavia riteniamo anche piacevole ringraziare le persone per come sono, e i ringraziamenti vanno in primis alle nostre famiglie per esserci sempre state vicino, inoltre alle persone che hanno rivestito il ruolo di principali educatori, tra cui i revisori proposti per questo documento, ma non solo; e infine a tutte le persone che sono state e sono al nostro fianco rispettando la nostra sensibilità e dimostrandoci il loro pensiero sincero: sia esso di condivisione piena, o di critica grave costruttiva. Ci piacerebbe fare una pagina con tutti, non so se riusciremo mai, ma in tal caso vi pregheremo di farci notare nel caso riteneste che il vostro nome dovesse essere presente.

Non ci sentiamo invece di ringraziare coloro che della finzione fanno il loro metodo di vita. Queste persone sono in malafede verso se stessi e gli altri, ed ostacolano la manifestazione della verità.

Il gruppo di lavoro beFair

  • Luca Ferroni ed Eleonora Latini
  • Martina Morganti
  • Patrizia Pellegrini
  • Marthe Ngo Temb
  • Marisa Lippera
  • Dominique Thual
  • Michele Codoni
  • Matteo Micheletti
  • Riccardo Serafini
ilprogetto/carta_etica_anno_0.txt · Last modified: 2014/10/28 11:28 by 127.0.0.1