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Ho letto la discussione pubblica su cui si chiedono emendamenti (purtroppo un Gdoc) https://docs.google.com/document/d/1HlN03lg42dX_IWVjaKdKX0uQLwIbjBNsLOntN9MKulA/edit
È BELLISSIMA !!! Punto 1. bisogna osservarla e farla osservare.
Bisogna solo specificare che i principi fondamentali espressi sono garantiti solo dal Software Libero
Per il resto non occorre fare molto sforzo per fortuna. Leggete in fondo la strategia per far votare queste proposte di modifica (una volta condivise in un giorno nelle nostre liste)
Considerata la natura del software, di patrimonio dell'umanità in quanto conoscenza collettiva, e di strumento necessario e fondante per l'esistenza di Internet.
Considerando che solo con la possibilità di conoscere tutti i dettagli di ogni implementazione dei protocolli e specifiche descritte nel paragrafo “Internet bene comune” si abbia la garanzia che tali implementazioni rispettino pienamente i protocolli e specifiche fondanti per l'esistenza di Internet di cui questo documento tratta l'importanza per l'umanità declinata nella posizione italiana.
Considerando che solo con la piena possibilità di modificare o far modificare o redistribuire il software si possa garantire l'indipendenza di Internet da ogni attore come espresso nel presente documento.
Considerando che solo il software libero garantisce queste proprietà, si stabilisce che tutto il software che interagisce con la rete Internet, debba essere libero, per la salvaguardia della stessa rete Internet, patrimonio dell'umanità.
cito: “I dati prodotti e gestiti dalle istituzioni pubbliche sono condivisi con i cittadini, fatti salvi interessi prevalenti da individuare restrittivamente”
aggiungerei che “gli interessi prevalenti devono essere votati da comitati etici aperti e includono domanda/offerta (v. sotto)
[idea del comitato etico dalla progettualità beFair: http://www.befair.it/doc/doku.php?id=ilprogetto#bilanciamento_dei_ruoli]
I punti c. “utenti in quanto consumatori di servizi in Internet” e d. “produzione e circolazione dei contenuti” le accorperei in:
“gli utenti sono i protagonisti di Internet”
Nel Web 2.0 gli utenti sono detti “prosumer” creatori del valore di cui essi stessi fruiscono. Ad essi è dovuto il massimo rispetto e coinvolgimento nella presa di decisioni. Ciò può avvenire attraverso la consultazione delle RETI di associazioni indipendenti che aggreghino la domanda, l'offerta ed esperti autorevoli del ramo. Queste sedi, cosiddetti “comitati etici”, devono essere:
La necessità di essere soggetto collettivo risiede nella necessità di solidarietà e conoscenza tra le persone e che uno “non può aprire la bocca per dargli fiato” :) (ho fretta)
Il paragrafo per me può rimanere inalterato, ma suddiviso in 2 sottoparagrafi: