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presentazione

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  • Proponente: Luca Ferroni
  • Stato: revisionata da Orlando e rivista da Luca
  • Ultima revisione: 2012-01-01

Presentazione

Presentazione evoluta dalla traccia presentata ad ItaliaCamp. Versione originale presentazione_italiacamp

beFair - sostenere i territori per passione ed un'equa retribuzione [beta]

Cosa si intende realizzare? (Sintesi dell'idea)

Partire con un “Luogo” per lo sviluppo dei territori con metodi e tecnologie per realizzare una società sostenibile.

Abilitare un contesto economico territoriale, in federazione con altri territori, per ridare fondamento e realtà attuativa a valori come la Solidarietà e la Democrazia partecipativa dal basso, alla ricerca di un Bilanciamento che possa distribuire ricchezza individuando le necessità del territorio valorizzando le attività e le produzioni locali, dando priorità al rispetto per l’ambiente, alle relazioni umane di equità e giustizia e al “tornaconto” sociale, cioè al “tornaconto” dell’umanità nel suo complesso. Un territorio è un insieme di reti di persone che camminano insieme unite da valori ed esperienze, che grazie a questo progetto possono ritrovare ordine personale e delle relazioni con altri individui, aziende, associazioni, strutture educative, sanità e istituzioni pubbliche.

Metodi e Tecnologie

Per far fronte a tutto questo ci proponiamo di realizzare principalmente dei “Luoghi” per avviare il lavoro di rete con il metodo delle reti e con i criteri delle reti, in cui cioè nessun nodo è accentratore di comando, ma dove ognuno è invece riconosciuto rispetto al valore che apporta nell'interesse comune, che è il “bene comune” di ciascun territorio.

Questo progetto nasce e si verifica continuamente con criteri, metodi e strumenti delle reti del software libero e delle reti di economia etica e solidale, in cui nessuno, da o ha ricette risolutorie e che per questo può essere definito come un “percorso”, un metodo cioè che come tale è parte integrante del progetto. Come nelle reti infatti, la partecipazione è sostanza della soluzione e non c'è soluzione senza partecipazione. Questo accade in Internet, con il web 2.0 e successivi e prende rispettivamente i nomi di request for comment o perpetual beta.

La condivisione delle idee con cui maturare soluzioni condivise è perciò la vera ricchezza e metodo: più la condividiamo e più cresce per tutti. Sul valore delle idee George Bernard Shaw diceva: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”. Il software è un'idea, come una ricetta di cucina è una sequenza operativa che risolve un problema, condividere software è una ricchezza. E questo oggi è realizzabile ed economicamente sostenibile grazie ai criteri del Software Libero. Le reti sono sistemi in cui tutti i nodi possono partecipare rispettando determinati criteri e contribuiscono a migliorare il funzionamento del sistema complessivo. Internet ne è la dimostrazione. Per capire il valore di Internet oggi si può leggere la posizione dell'Internet Governance Forum Italia nel documento che ne descrive i principi fondamentali e basti pensare che è stata candidata per ben 2 volte al premio Nobel per la pace.

Su questo valore incontrovertibile che la libera condivisione delle idee e le reti di tutti i generi portano alla società odierna, si fonda il “Luogo” per il software libero ed il nuovo sviluppo del territorio.

Il Luogo quindi potrebbe assumere la connotazione di un HUB (progetto http://www.the-hub.net),questo è per ora ancora in fase di valutazione, come nel progetto “THE HUB”, l'intenzione sarebbe quella di contaminare i territori riproducendo il modo di agire del software libero per il nuovo sviluppo del territorio e la facilitazione del percorso verso Distretti di Economia Solidale (Des) in più territori italiani ed esteri che ne accoglieranno la proposta.

L'individuazione dei territori deve essere fatta oltre che da effettive spinte aggregative dal basso motivate da particolari condizioni strutturali geografiche e storico-culturali anche in collaborazione con le Reti Res ( Reti dell' economia etica e solidale) o soggetti che abbiano equivalente attinenza ai criteri suddeti ed esperienza diretta sul campo nei territori di loro competenza.

Questo tipo di “Luogo” si intende in particolare iniziare a crearlo come un esempio concreto di quanto si diceva, con il progetto di “Fabriano città del software libero e delle reti di collaborazione solidale”, che si occuperà dei SOGGETTI che compongono il territorio di questa città:

  • individui
  • aziende
  • associazioni, rappresentanze sindacali e politiche
  • strutture educative,
  • pubblica amministrazione;

effettuando una continua attività di ANALISI per individuare le radici dei problemi e poterne determinare le priorità con cui poi svilupparne le soluzioni secondo questi 3 assi portanti che rappresentano la sintesi dei metodi e degli approcci sopra illustrati:

  • CULTURA per conoscere i temi,i metodi gli strumenti e le pratiche delle reti di economia etica e solidale, per formare i soggetti e dare tutti gli strumenti per autoformarsi e sviluppare le proprie capacità;
  • MESSA IN RETE per aggregare e valorizzare quanto di esistente nel territorio già si fa ed evolvere insieme massimizzando la capacità di condivisione delle idee e quindi di crescita reciproca;
  • ATTUAZIONE sviluppare strumenti per il territorio, non solo di software libero che pur rimane la specializzazione fondante, ma anche altre attività lavorative utili allo sviluppo del territorio, con l'obiettivo di lanciare eventuali altre realtà aziendali che possano connotarsi nei propri settori di competenza.

Dettagli

Prima di descriverne i dettagli è importante illustrarne i ruoli:

  • proponente del progetto: Luca Ferroni;
  • gruppi partner: beFair (ora gruppo informale, poi cooperativa) e PDP Free Software User Group (gruppo locale di software libero);
  • enti ed associazioni a cui è stata proposta la partnership, ancora in fase di loro valutazione:
    • Comune di Fabriano
    • Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche (Rees Marche).

Fabriano è un polo industriale che ha subito le stesse ripercussioni che subisce un sistema centralizzato in caso di crollo del nodo centrale, che in questo caso è il settore economico dell'elettrodomestico,in cui tutti gli attori economici collegati, il cosiddetto “indotto”, sono infatti crollati con esso.

Gli autori di questo progetto ne sono in particolar modo consapevoli dato il loro vissuto territoriale e la conoscenza approfondita delle reti telematiche.

Questo progetto si propone di dimostrare che oggi abbiamo tutta la cultura e gli strumenti necessari per realizzare un sistema economico basato sulle reti di collaborazione solidale in cui tutti i soggetti vincono, perché nessuno è centrale ma tutti i partecipanti essendo semplici nodi contribuiscono alla ricchezza del sistema e non risentono dell' eventuale caduta di un singolo nodo che per qualsiasi motivo non dovesse più risultare funzionale al sistema stesso, ottenendo così il “bem viver” del territorio che attivamente vi partecipa.

Come poter risollevare il territorio valorizzando la condivisione delle idee e i criteri delle reti?

Se rispettiamo i criteri delle reti, che abbiamo enunciato in precedenza avremo tutti gli strumenti necessari per sviluppare i 3 assi della nuova città di Fabriano, e più in generale di tutti i territori che così come abbiamo già detto in generale, anche nel particolare di questo progetto sono:

  • a. CULTURA per poggiare i SOGGETTI su solide fondamenta;
  • b. MESSA IN RETE per creare le strade tra i SOGGETTI della città e rendere facile l'incontro;
  • c. ATTUAZIONE per implementare soluzioni funzionali ai SOGGETTI (“palazzi accoglienti e ospitali”);

Il Luogo nello specifico si propone di “vendere”1) il tempo dei propri esperti per facilitare percorsi territoriali attraverso attività di:

  • formazione di tutti gli attori affinché le buone pratiche possano contaminare il territorio;
  • facilitazione dei tavoli distrettuali, dei soggetti, o di progetti specifici;
  • sviluppo software libero per potenziare comunicazione, organizzazione, operatività ed evoluzione negli ambiti di:
    • sostegno all'educazione2),
    • indicatori e valorizzazione del lavoro,
    • spinta all'innovazione sostenibile anche tramite la diffusione degli open data documentati,
    • diffusione coordinata degli eventi sul territorio,
    • semplificazione della gestione della casa,
    • domotica e accessibilità per tutte le categorie di soggetti,
    • progettazione e supporto alla progettazione.
    • consolidamento della rete tra i soggetti e quindi:
      • partecipazione,
      • trasparenza,
      • aggregazione della domanda e dell'offerta etica e solidale3),

Tutte queste attività sono realizzabili oggi con strumenti di software libero già sviluppati, migliorabili o in parte da sviluppare integrando molteplici soluzioni esistenti.

La strategia è di valorizzare le buone pratiche dei territori che hanno avviato percorsi sperimentali verso i Distretti di Economia Solidale e focalizzarsi sui minimi requisiti necessari affinché siano sempre le persone a concordare ed approvare le regole, e non le regole a determinare la schiavitù delle persone.

La Trasparenza implica la libera partecipazione e possibilità di decisione sulle scelte economiche e politico-organizzative di una collettività rappresentativa di un territorio, per questo è fondamentale definire partner del progetto che siano rappresentativi di DOMANDA, OFFERTA e CRITERI. La domanda e l'offerta si incontrano nel contesto dei criteri. In questo caso:

  • il Comune è partner rappresentativo del territorio, la domanda;
  • la cooperativa beFair è rappresentativa della parte professionale, l'offerta;
  • PDP Free Software User Group è il gruppo locale che rappresenta i criteri del software libero;
  • la Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche rappresenta i criteri dell'economia solidale.

I partner di progetto debbono attuare le seguenti azioni rimanendo sempre aperti a commenti da parte di altri soggetti autorevoli delle reti:

  • a. definire un LUOGO di riferimento, che poi si declina in luogo FISICO, la sede, e in luogo VIRTUALE (presenza web: riferimento culturale, community, soluzioni). Il Luogo deve essere luogo di riferimento degli ambiti della società riassunti in PROFESSIONALE, ASSOCIATIVO, FORMATIVO. La parte PROFESSIONALE (beFair) si occupa di facilitare tutte le attività che richiedono un risultato di qualità determinata in tempi definiti (detto “commitment”). La parte ASSOCIATIVA (PDP) facilita l'aggregazione, la capacità e l'autoformazione dei giovani. La parte FORMATIVA, gestita in collaborazione tra beFair e PDP, si occupa di promuovere la cultura con corsi, seminari e convegni;
  • b. impegnarsi di fronte alla rete a rispettare dei CRITERI. Per fare questo è fondamentale aggregare partner riconosciuti autorevoli e garanti, per loro parte, dei criteri delle reti e rendere pubblici i documenti che esplicitano l'impegno dei soggetti. Nelle REES tali documenti si chiamano “patti di solidarietà” e la loro caratteristica principale è di essere scritti nel rispetto delle sensibilità dei soggetti che la firmano, così come ogni contesto ha una sua propria etica. Il percorso che si sta facilitando invita la Pubblica Amministrazione locale a siglare tale patto territoriale verso le reti (nelle REES il patto è la “Carta del Distretto di Economia Solidale”). Partire dalla Pubblica Amministrazione significa partire dal riferimento rappresentativo trasversale del territorio. Tutti i patti verranno poi siglati tra i soggetti interessati prendendo come riferimento il patto di solidarietà territoriale;
  • c. definire un COMITATO ETICO composto dai principali soggetti attivi e coinvolti direttamente nel progetto (beFair, PDP, Comune di Fabriano, REES Marche) e da altre/i persone/soggetti coinvolti nella che abbiano un interesse (GAS, produttori, associazioni, scuole,ecc.). Esso concorda le AREE STRATEGICHE, le METE, gli OBIETTIVI, i PROGETTI e i RISULTATI ATTESI. Nelle REES tale comitato prende il nome di “Tavolo del Distretto di Economia Solidale”;il comitato etico prende le decisioni con il metodo del consenso (= soddisfazione di tutti i membri) ed è l'organo che può mettere in discussione i criteri se non rispondenti agli interessi dei soggetti coinvolti dal progetto;
  • d. identificare i SOGGETTI ATTUATORI che possano portare contributi oggettivi ai 3 assi portanti (cultura, messa in rete e attuazione), ispirando la capacità dei giovani. E che allo stesso tempo siano sempre disponibili al confronto con essi e con il comitato etico che per sua natura è competente a verificare l'idoneità degli insegnamenti e a contribuire a migliorarli. I soggetti attuatori sono: educatori, facilitatori, sviluppatori, direttori commerciali, personale amministrativo, di segreteria, responsabile di magazzino;
  • e. INCONTRARSI periodicamente per VERIFICARE oggettivamente (nella massima trasparenza e serenità) i risultati raggiunti. Considerare sempre che il successo è nel percorso e non nel risultato. Come è naturale per i camminatori di montagna: è un rischio più alto quello di arrivare più tardi ad una cima, o di sbagliare strada? Per non sbagliare strada è fondamentale incontrarsi e confrontarsi perché da solo, potrei non avere la mappa, o non saperla leggere, o non accorgermi che la tengo al contrario, o non vedere un ostacolo;

In quanto tempo? (tempistica prevista per la realizzazione e descrizione delle eventuali fasi attuative)

Le fasi attuative del progetto descritte sono da gennaio 2013 al 2017, dopo di ché si presume che il territorio, ormai messi in rete, ne potrà raccogliere consistenti benefici. Nelle reti di collaborazione solidale questo tipo di territorio prende il nome di “Distretto di Economia Solidale”. Recenti sviluppi della rete ci fanno ben sperare che i primi risultati di questo ambizioso obiettivo siano verificabili anche in tempi più brevi. FASE 1 - ANNO 2013: PREPARAZIONE: costituzione della cooperativa beFair, inaugurazione della sede, avvio dei riferimenti web, avvio del comitato etico, dei gruppi di facilitazione, diffusione e sostenibilità delle soluzioni già pronte, avvio cicli di formazione interni e ad aziende, consolidare le partnership su criteri condivisi, dare visibilità del percorso agli eventi nazionali di software libero ed economia solidale, avvio del gruppo progettazione, lancio del festival della condivisione della cultura. FASE 2: 2014 consolidamento della rete: consolidamento partnership con enti, nodo territoriale della Rete Dossier Scuola, lancio del MASTER per l'ECONOMIA SOLIDALE in collaborazione con l'Università, trasparenza delle attività e della motivazione dei partecipanti al progetto, attuazione delle soluzioni di Open Data per consolidare lo sviluppo economico del territorio. FASE 3: 2015-2017 per un nuovo territorio: avvio di spin-off basati su modelli adottati ed evoluti nel centro, per dare vita a strutture specializzate secondo le attitudini delle persone che vi partecipano, dotate di strumenti atte a mantenere valida la rispondenza ai criteri della rete.

Con quali risorse? (Sostenibilità dal punto di vista economico e finanziario)

La sostenibilità del progetto proviene dalla vendita di beni immateriali: ore di formazione/facilitazione/sviluppo software/assistenza tecnica/consulenza specializzata/servizi di monitoraggio/servizi di altro genere secondo i profili di competenza. I clienti si declinano in: aziende e centri che si occupano di innovazione tencologica; qualunque tipo di azienda del territorio che volesse prendere parte al percorso territoriale; centri di elaborazione dati di pubbliche amministrazioni; pubbliche amministrazioni e clienti privati che richiedono lo sviluppo di particolari soluzioni; scuole che richiedono soluzioni e servizi specifici verso il piano “scuola digitale” o altri aspetti, sempre ritenendo di primaria importanza la liberazione delle capacità dei giovani perché individuino autonomamente il loro ruolo nella società; reti di produttori/consumatori per facilitare la gestione degli acquisti collettivi; altri territori che vogliono avviare il percorso ed essere assistiti.

Inoltre si prevede la partecipazione a progetti e finanziamenti pubblici veicolati grazie all'ampio respiro del centro che sviluppa indipendentemente, ma consapevolmente (in rete), gli aspetti dell'innovazione, della sostenibilità, dell'occupazione e della cultura.

L'attività è incentrata sull'erogazione di servizi di alta tecnologia e innovazione da parte di beFair che si avvale di soggetti attuatori interni ed esterni, perciò il maggior costo iniziale del centro sono gli educatori (“soggetti attuatori” iniziali) che già conoscono i metodi, le pratiche e le soluzioni, e successivamente le persone che una volta formate attuano e migliorano quanto appreso per il territorio (i “soggetti attuatori”).

Gli educatori migliori sono quelli che hanno testimoniato alle reti del software libero e dell'economia solidale di portare avanti i criteri nell'interesse di tutti.

Il business plan del centro si sta preparando con l'assistenza di Solidarius Italia s.a.s ed altri partner seguendo il metodo proposto da Euclides André Mance e il progetto Solidarius.

Nel sistema proposto la stima dei costi è molto semplice. Basta riferirsi alla lista di cui sopra nel punto “Come fare” per capire le risorse necessarie e le attività che richiedono devono essere pagate: LUOGO FISICO e LUOGO VIRTUALE, ESISTENZA DEI CRITERI, COMITATO ETICO, SOGGETTI ATTUATORI.

Non serve null'altro perché un territorio diventi una rete efficiente ed efficace, sostenibile e solidale.

Altre indicazioni

Il valore incontrovertibile di questo progetto è il successo di percorso. Ci impegniamo ad andare in una direzione e verificare il cammino con un metodo. Questo è l'unico modo per capire dove possiamo migliorare. Ogni giorno.

Questo il messaggio che ho visto riflesso anche nel video “Salvezza o Dannazione” (http://www.youtube.com/watch?v=g65TuTesKLI), e che mi ha convinto a sottoporre il progetto: ognuno di noi sceglie se leggerlo al dritto o al contrario.

Perciò ho piacere di condividere con voi (con licenza Creative Commons Attribution (CC-BY)), il testo del video con cui abbiamo lanciato la saga, RISVEGLI LOCALI.

Episodio 41, Una nuova speranza.

È un tempo di grande crisi: economica, sociale, valoriale.
Il modello di sviluppo e crescita infinita, continua ad espandersi sempre di più, incurante dei territori, dei criteri e delle regole.
I territori e le loro popolazioni, provati da anni di dure fatiche e assuefatti alla mancanza di prospettive, subiscono il peso di tali scelte indiscriminate.
Tutti sembrano impegnati nella ricerca di crediti stellari, e accettano numerose forme di sfruttamento, dimenticando che il lavoro e i crediti stellari sono strumenti inventati dall'uomo per il ben vivere dei territori e loro popolazioni.
Quelli che non si arrendono all'imperante depressione cosmica, si inventano ogni giorno nuove vie, nuovi spazi, nuove soluzioni.
Questi inventori appartengono ad un popolo che appartiene a tutti i territori, e sa che un altro modello di sviluppo è possibile. Non solo per i numerosi casi di successo, ma perché comprendono che il software è conoscenza, la rete Internet un sistema che non va in crisi mai, e le reti di collaborazione solidale una via concreta per lo sviluppo.
Il generale Ferroni, interprete delle reti del software libero e dell'economia solidale, con un gruppetto di ribelli sta invitando Fabriano a combattere il nemico con le armi della solidarietà, di Internet, e del Software Libero…

Proponente del progetto: Luca Ferroni
Gruppi partner:

  • beFair;
  • PDP Free Software User Group;

Gruppi cui è stata proposta la partnership:

  • Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche;
  • Comune di Fabriano;
1)
mettere a disposizione dietro equo compenso
2)
agganciandosi anche al piano “scuola digitale”
3)
produttori locali, agricoltura rispettosa del territorio, gruppi di acquisto solidale…
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